Aprire una Partita IVA è spesso il primo passo per chi decide di intraprendere la carriera da freelance o avviare un’attività professionale autonoma. Tuttavia, con l’indipendenza arrivano anche numerosi obblighi fiscali, contributivi e burocratici. Conoscere questi aspetti è fondamentale per evitare errori, sanzioni e per ottimizzare la propria gestione economica.

Questa guida ti aiuterà a capire tutto ciò che serve per orientarti nel mondo della fiscalità legata alla Partita IVA, con un focus su regimi fiscali, tassazione, contributi e vantaggi per liberi professionisti e freelance.

Quando serve aprire una Partita IVA?

Chi svolge un’attività economica in maniera continuativa, organizzata e abituale, anche senza avere un ufficio o dei dipendenti, deve aprire una Partita IVA. Questo vale per molte figure professionali: designer, sviluppatori, consulenti, psicologi, fotografi, copywriter e tanti altri.

Non è necessaria invece quando l’attività è occasionale e i compensi annuali non superano i 5.000 euro. In questo caso si può operare con la prestazione occasionale, ma con limitazioni.

I Regimi fiscali disponibili

La scelta del regime fiscale è fondamentale e influisce direttamente su quanto pagherai di tasse e sulla gestione contabile.

Regime Forfettario

È il più utilizzato tra i freelance all’inizio:

  • Accessibile a chi ha ricavi inferiori a 85.000 euro annui.
  • Tassazione semplificata con imposta sostitutiva del 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni se si rispettano determinate condizioni.
  • Non si detrae l’IVA.
  • Non si deducono costi reali, ma si applica un coefficiente di redditività.

Regime Ordinario

Consigliato a chi ha costi elevati o ricavi importanti:

  • IVA applicata su fatture e da versare periodicamente.
  • Possibilità di dedurre i costi reali.
  • Tassazione IRPEF a scaglioni progressivi.

Obblighi fiscali per chi ha la Partita IVA

Indipendentemente dal regime scelto, chi ha una Partita IVA deve:

  • Fatturare correttamente ogni prestazione.
  • Versare i contributi INPS, in particolare alla Gestione Separata o alle casse professionali (come ENPAP, ENPAV, ecc.).
  • Presentare la dichiarazione dei redditi annuale (modello Redditi PF).
  • Tenere una contabilità, più o meno semplificata a seconda del regime.

Nel regime ordinario, si aggiungono:

  • Liquidazioni IVA trimestrali o mensili.
  • Invio dell’esterometro per operazioni con l’estero.
  • Obbligo di fatturazione elettronica, esteso anche ai forfettari dal 2024, tranne in casi specifici.

Contributi INPS: quanto si paga?

Un aspetto da non sottovalutare sono i contributi previdenziali:

  • Gestione Separata INPS: per chi non ha una cassa di categoria. L’aliquota nel 2025 è intorno al 26-28% del reddito imponibile.
  • Casse professionali: prevedono regole e aliquote differenti. Ad esempio, l’ENPAP per gli psicologi o l’INARCASSA per architetti e ingegneri.

I contributi sono deducibili dal reddito, quindi vanno considerati nel calcolo delle imposte finali.

Costi da considerare

Oltre alle imposte e ai contributi, un freelance deve considerare:

  • Commercialista: per l’apertura, consulenze e dichiarazioni (anche se nel forfettario si può gestire da soli).
  • Software di fatturazione: spesso necessario per la fatturazione elettronica.
  • Polizza RC professionale: obbligatoria per alcune categorie.
  • Spese bancarie: molti scelgono un conto dedicato.

Vantaggi e svantaggi della Partita IVA

Vantaggi:

  • Libertà e flessibilità nel lavoro.
  • Possibilità di dedurre alcuni costi (in regime ordinario).
  • Maggiore percezione di professionalità.

Svantaggi:

  • Carico fiscale e contributivo importante.
  • Burocrazia da gestire (anche se ridotta nel forfettario).
  • Nessuna tutela in caso di malattia, maternità o disoccupazione (se non tramite fondi o assicurazioni private).

Consigli utili

  1. Chiedi una consulenza a un commercialista prima di aprire la Partita IVA, per scegliere il regime più adatto.
  2. Tieni monitorati i tuoi ricavi: superare i limiti del forfettario comporta il passaggio automatico al regime ordinario.
  3. Crea un fondo per le tasse: non tutto ciò che incassi è tuo.
  4. Considera una formazione continua su fisco e contabilità per essere più consapevole delle tue scelte.

Conclusione

Gestire una Partita IVA come freelance o professionista non è impossibile, ma richiede consapevolezza e organizzazione. Conoscere il sistema fiscale, le tue responsabilità e le opportunità ti permette di lavorare in modo sereno e sostenibile. Una buona pianificazione oggi può fare la differenza nel tuo futuro professionale.

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